domenica 4 dicembre 2022

I Mondi di Carta di Edina Altara in mostra alla Fondazione Siotto di Cagliari

 

Venerdì 2 dicembre 2022 nella Galleria Siotto di via Dei Genovesi 114 a Cagliari è stata inaugurata la mostra Edina Altara. Mondi di carta. Alla vigilia dei quarant’anni dalla morte, l’esposizione curata da Alice Deledda e Laura Fortuna celebra la poliedrica artista sarda, simbolo anche di emancipazione femminile, con una settantina di sue illustrazioni realizzate tra gli anni Venti e Cinquanta e riconducibili a tre grandi temi: moda, bellezza, infanzia. Dai disegni realizzati per riviste patinate come Bellezza (la risposta dell’architetto e designer Giò Ponti a pubblicazioni come Vogue) e Rakam ai calendarietti profumati, dalle illustrazioni che accompagnavano i racconti sul Giornalino della domenica alle cartoline da colorare, ideate per un progetto benefico curato da Paola Lombroso Carrara, senza dimenticare le illustrazioni per la celebre collana di fiabe di Zia Mariù, Mondi di carta è una carrellata di riviste d’epoca, libri, cartoline, che ripercorrono la parabola evolutiva della donna che fu anche pittrice, stilista e designer, ma raccontano anche un pezzo della storia del costume in Italia.  Gran parte dei materiali in esposizione provengono dalla collezione privata di Federico Spano, pronipote di Edina Altara. Altri pezzi, invece, sono di proprietà di Laura Fortuna.  

La mostra resterà aperta sino al 23 dicembre 2022, dal giovedì alla domenica con orario 18-20. Per informazioni: galleriasiotto@gmail.com. Telefono 070 682384.
Previo contatto telefonico o mail è possibibile organizzare visite guidate per le scuole.

Edina Altara. Terza di quattro sorelle (Aurora, Lavinia e Iride), Edina Altara nasce e cresce a Sassari in una famiglia borghese. Il padre, Eugenio Altara, era un oculista originario di Bitti (Nuoro), la madre, Gavina Campus, proveniva da una facoltosa famiglia di Pattada (Sassari). Fin da bambina Edina mostra una notevole propensione per il disegno, i colori e l'uso della carta. Giovanissima, incoraggiata anche dal pittore sassarese Giuseppe Biasi, amico di famiglia, inizia la sua carriera artistica come autodidatta e a soli diciotto anni, nel 1917, durante la mostra della Società degli Amici dell'Arte di Torino, ha l'onore di vedere acquistato dal re Vittorio Emanuele III il collage "Nella terra degli intrepidi sardi" (noto anche con il titolo "Jesus salvadelu"), ora esposto al Quirinale. Artisti come lo scultore Leonardo Bistolfi le scrivono lettere di elogio e il suo lavoro viene segnalato da importati critici tra i quali Ugo Ojetti, Raffaello Giolli, Margherita Sarfatti, Corrado Ricci e Luigi Bartolini. Dopo il matrimonio con Vittorio Accornero de Testa, illustratore noto con lo pseudonimo di Victor Max Ninon, lavora come illustratrice déco insieme al marito e i lavori in collaborazione vengono firmati Edina e Ninon. Negli anni '20 e '30 realizza numerose cartoline per le case editrici milanesi Degami, Cecami ed N.M.M., e vari calendarietti da barbiere per diverse aziende di cosmetici come la Viset (1923, 1924, 1928), la Gi.Vi.Emme (1928), la Caleri (1925), la Valli (1941, 1942) e la Bertelli (1939, 1950, 1951).

Evento realizzato con il contributo della Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura, Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, Servizio Cultura del Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

venerdì 11 marzo 2022

Alla Pinacoteca Nazionale di Sassari una intera sala dedicata a Edina Altara

 

Un grande evento alla Pinacoteca Nazionale di Sassari

 Una sala per Edina.

La Pinacoteca di Sassari si arricchisce

di nuove opere di Edina Altara 

Sabato 12 marzo 2022

Pinacoteca Nazionale di Sassari

Piazza Santa Caterina, Sassari

Sabato 12 marzo 2022 la Pinacoteca Nazionale di Sassari presenta il nuovo allestimento della sala dedicata a un diversificato nucleo di opere di Edina Altara (Sassari, 1898 - Lanusei, 1983): appartenenti alle collezioni dell’Archivio Altara-Accornero esse si aggiungono a quelle già arrivate dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Dopo la recente concessione in deposito a lungo termine di Nettuno e allegoria della Terra e Nettuno, Nereidi e Tritoni, due specchi retro dipinti con temi mitologici e marini realizzati nel 1951 come arredo per la motonave Oceania, provenienti dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Pinacoteca si arricchisce quindi di nuove opere dell’artista sassarese.

Le diciassette opere concesse in comodato dall’Archivio Altara-Accornero di Sassari riportano l’attenzione sull’artista e illustratrice Edina Altara, consentendo di ricostruire le fasi evolutive del suo corpus e esplorando i vari ambiti della sua ricca e poliedrica produzione.

Numerose sono le ceramiche esposte, preziosa testimonianza di un’attività costante e prolifica a cui Edina si dedica a partire dagli anni Trenta. La produzione di questi oggetti minori riflette l’attenzione verso il mondo popolare isolano, già argomento delle sue opere degli esordi. La trattazione dei soggetti, prevalentemente femminili, consente a Edina di concentrarsi sulla preziosità ed eleganza di abiti e figure, rimanendo fedele a un’altra sua grande passione: la moda. 

Salomè con la testa del Battista
 

Gli abiti popolari sono anche al centro delle Scatole di fiammiferi con personaggi in costume, giocattoli in miniatura realizzati negli anni Cinquanta e composti da scatole di fiammiferi su cui l’artista posiziona figure minuscole ma ricche di straordinari dettagli, frutto di una fantasia esuberante e giocosa, cui si sposa una straordinaria manualità.

La sala accoglie anche una selezione di dipinti degli anni Cinquanta, due a tema religioso (Salomè con la testa del Battista e Padreterno) e uno a tema popolare (Matrimonio a Oliena), oltre che due tempere e due specchi che testimoniano la naturale propensione dell’artista a dar nuova vita agli oggetti attraverso l’estroso inserimento di carta, stoffe, passamanerie e fiori in metallo.

Le opere dell’Archivio Altara-Accornero consentono dunque di ampliare lo sguardo sulla ricchissima produzione di Edina Altara. Il comodato arriva grazie al pronipote dell’artista, Federico Spano, che dal 2007 gestisce con passione l’archivio, valorizzando e arricchendo un tesoro di famiglia composto da dipinti, libri, fotografie, bozzetti, lettere, disegni, mobili, riviste.

Le opere concesse in comodato dall’Archivio Altara-Accornero seguono la recente e preziosa collaborazione tra la Pinacoteca Nazionale di Sassari e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, ribadendo l’impegno della Pinacoteca nella valorizzazione della figura di Edina Altara e del suo lavoro, per la prima volta esposto in una collezione pubblica della sua città natale.

INFORMAZIONI PRATICHE

Una sala per Edina. La Pinacoteca di Sassari si arricchisce di nuove opere di Edina Altara

Open day: sabato 12 marzo alle ore 11

Pinacoteca Nazionale di Sassari

Via Santa Caterina - 07100 Sassari (SS)

Orari di apertura:

da martedì a sabato 09:00 – 16:00

Biglietti intero 4 euro; ridotto 2 euro

Contatti: telefono +39 079 231560 | e-mail drm-sar.pinacoteca.sassari@beniculturali.it

https://www.beniculturali.it/luogo/pinacoteca-nazionale-di-sassari

NOTE BIOGRAFICHE

Edina Altara (Sassari, 1898 - Lanusei, 1983) è stata una pittrice, illustratrice e ceramista italiana, particolarmente nota nel mondo dell’illustrazione e della moda. Inizia la sua carriera artistica in giovane età come autodidatta, incoraggiata dal maggiore dei pittori sardi del Novecento, il sassarese Giuseppe Biasi. Fin da bambina mostra una manualità eccezionale nell’uso della carta, realizzando, a partire dal 1915, dapprima giocattoli dalle forme modernissime e poi raffinati collages. Nel 1917, quando ha appena diciotto anni, un suo lavoro – il collage Nella terra degli intrepidi sardi – viene acquistato dal re Vittorio Emanuele III (è ora nelle collezioni del Palazzo del Quirinale).

A Milano sin dagli anni venti, la giovane artista si afferma presto come illustratrice: suoi i disegni per numerosi libri per l’infanzia, tra cui circa una trentina solo tra quelli di Paola Lombroso Carrara, autrice alla quale fu più legata.

Nel 1922 sposa l’illustratore e pittore Vittorio Accornero de Testa, con cui inizia anche una proficua collaborazione artistica che durerà fino al 1934, anno della loro separazione.

A partire dagli anni trenta si dedica alla produzione ceramica, al design e alla moda, aprendo un atelier nella sua casa di Milano. La moda sarà al centro della sua attività negli anni quaranta: dal 1941 al 1945 realizza figurini di moda per la rivista “Grazia”, mentre dal 1942 inizia a collaborare con la rivista femminile “Bellezza”, diretta da Gio Ponti, per cui l’Altara produce illustrazioni e figurini, segnando un’idea di portamento ed eleganza. Fra gli anni quaranta e i cinquanta sarà proprio Gio Ponti - riconoscendo l’alta qualità delle sue creazioni artistiche - a coinvolgerla in progetti d'arredo e design, come nei transatlantici Conte Grande, Conte Biancamano, Andrea Doria, Oceania e Africa.