giovedì 4 ottobre 2012

Un articolo sulle sorelle Altara sul sito web Sardegna Democratica


Labili tracce odonomastiche: le sorelle Altara
di Antonella Sorrentino e Teresa Spano

Negli anni a cavallo tra '800 e '900, a Sassari, nella famiglia dell’oculista Eugenio Altara e di Gavina Campus, nascono e crescono le quattro sorelle Aurora, Lavinia, Edina e Iride, che, come tutti i bambini dell’epoca, occupavano il tempo libero a giocare con forbici, colla e carta colorata. Tutte ebbero la preparazione scolastica tradizionale, ma soprattutto le ultime tre sorelle, da autodidatte, espressero presto le loro capacità artistiche. Pare l’inizio di una favola di un tempo non troppo lontano e un po’ lo è davvero.

Lavinia, Edina e Iride, infatti, divennero artiste prolifiche, eclettiche e talentuose, rivelando un gusto raffinato e un ricercato senso estetico: espressione indiscutibile della loro singolare inclinazione artistica - purtroppo non riconosciuta - come indizio di fecondo ingegno e per questo lasciata ai margini della storia dell’arte del novecento.
Edina, la penultima della famiglia, nasce a Sassari nel 1898 ed è la prima a esprimere il suo talento, tanto da esporre per la prima volta i suoi collages in carta, tela e filo nel 1916 alla Mostra della Mobilitazione Civile a Sassari. A novembre dello stesso anno espone a Milano alla mostra del giocattolo e le sue creazioni di cartone ottengono la medaglia d’argento. Le sue opere continuano a riscuotere consenso di pubblico e critica tanto che nel 1917 il suo collage Nella terra degli intrepidi sardi viene acquistato dal re Vittorio Emanuele III ed attualmente è proprietà del Quirinale.