sabato 19 maggio 2012

Edina, Iride e Lavinia, le sorelle Altara incantano il Vittoriano

Edina Altara - 1928
Dalla Sardegna a Roma. Dagli armadi e dalle soffitte di un antico palazzo di Sassari, alle sale espositive del complesso monumentale del Vittoriano. Alle opere e alla vita di Edina, Iride e Lavinia Altara, tre sorelle artiste nate a Sassari alla fine dell'Ottocento, sarà dedicata un'intera sezione della mostra "Radici. La memoria del passato e le nuove generazioni. Nuovi materiali e tecnologie per la costruzione dell’identità storica nazionale”, che si terrà nella capitale dal 1° giugno al 22 luglio.
In particolare, sarà illustrata la personalità di Edina Altara (1898-1983) che dal secondo decennio del XX secolo fino agli Anni 50 realizzò giocattoli di carta, collage, cartoline, dipinti, illustrazioni per giornali di moda di straordinaria modernità. Le sue opere furono apprezzate da importanti critici d’Arte dell’epoca, da Raffaello Giolli a Margherita Sarfatti, e da celebri artisti come Leonardo Bistolfi e Gio Ponti. E proprio con quest'ultimo fu importantissima la collaborazione per la decorazione dei grandi transatlantici italiani, primo fra tutti l'Andrea Doria, e delle case progettate dall'architetto.
Grazie alla collaborazione degli eredi della famiglia Altara, sarà possibile far conoscere a un più ampio pubblico la memoria di una straordinaria testimonianza artistica italiana, quasi del tutto inedita. Per la prima volta, infatti, saranno esposti due straordinari collage realizzati da Edina Altara alla fine degli Anni 10 e nella seconda metà degli Anni 20, oltre a illustrazioni originali per libri per ragazzi e per calendarietti da barbiere. Tutte opere, queste, mai esposte fino a oggi.Delle sorelle Iride e Lavinia, invece, sarà possibile ammirare lavori di pergamena e in palma nana intrecciata, e due piccole terrecotte. Queste opere, negli Anni 50, sorpresero Gio Ponti per la loro modernità e originalità, al punto che l’architetto le pubblicò sulla prestigiosa rivista Domus.
L'esposizione "Radici" si propone di far scoprire quel vasto patrimonio di testimonianze storiche e documentarie del XIX e XX secolo spesso custodito da singoli privati. Sono tracce di memorie personali o familiari – foto, cimeli, documenti – che acquistano il loro più specifico significato solo se messe in relazione con un contesto storico e documentario più ampio. I destinatari del progetto sono, insieme alle nuove generazioni, quanti sono in possesso di documenti storici e desiderano condividerli. Oltre a quella dedicata alle sorelle Altara, l’esposizione avrà altre quattro sezioni. I materiali, provenienti da importanti musei e Istituzioni nazionali e da molte famiglie private, saranno suddivisi per tipologie: la documentazione privata (lettere, carteggi, memorie, diari); la documentazione visiva (fotografie, filmati); la documentazione audio (registrazioni); cimeli (singoli oggetti).
L’esposizione, promossa dalla presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano – Museo Centrale del Risorgimento di Roma, è a cura di Marco Pizzo, vicedirettore del Museo Centrale del Risorgimento di Roma, ed è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando. La mostra, che sarà inaugurata giovedì 31 maggio alle 17.30 presso il Complesso del Vittoriano, sarà visitabile tutti i giorni dal lunedì al giovedì: 9.30-18.30; venerdì, sabato e domenica: 9.30-19.30. Ingresso gratuito.
Grazie alle fotografie, alle lettere e ai cimeli custoditi nelle case dei privati, è ora possibile aggiungere nuovi tasselli al racconto della grande storia nazionale.

di Federico Spano

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