"Lessico Famigliare
Edina, Iride e Lavinia Altara"
a cura di Maria Paola Dettori e Federico Spano
Sassari, Pinacoteca Mus’a al Canopoleno
Inaugurazione 8 marzo 2015
ore 11
Domenica 8 marzo alle 11 la Pinacoteca Mus’a al Canopoleno apre le porte per una mostra sull’arte di Edina, Iride e Lavinia Altara. L’esposizione, a cura di Maria Paola Dettori e Federico Spano, oltre a presentare molte opere inedite e insoliti accostamenti con l’antico, propone una rassegna dei vari ambiti di produzione di Edina e Iride e fa il punto sullo sviluppo della ricerca storico critica. La mostra arriva a dieci anni dalla bella Le muse in salotto (2005), che per la prima volta presentò il loro lavoro, e resterà aperta sino al 10 aprile 2015.
L’arte fu per le sorelle Altara un “lessico famigliare”, un linguaggio comune dall’indiscutibile impronta femminile, da declinare secondo la singola individualità creativa, per ognuna di loro in assoluta autonomia. Frutto del loro talento sono opere che talora sconfinano nell’alto artigianato, ma mai scontate o banali. È Edina la prima a dedicarsi all’arte, la più precoce e dotata: è sua la ricerca sui giocattoli contemporanea a quella del grande futurista Fortunato Depero, è illustratrice e designer, stilista e pittrice. Presto lascia la Sardegna per andare a lavorare a Milano e sposare l’illustratore Vittorio Accornero. Volitiva e caparbia, la sua vita da artista sarà una battaglia per l’autoaffermazione, talvolta spietata e con un alto prezzo da pagare, talvolta ricca di riconoscimenti, come dimostra la collaborazione, prestigiosa, con l’architetto e designer Gio Ponti.
È Edina dunque che funge da guida perché poi anche gli altri due talenti esplodano.
A distanza di molti anni, a metà dei Cinquanta, la segue Lavinia; la sua impronta è una raffinata naïveté, che la porta a produrre terrecotte di arcaica semplicità e delicati dipinti sempre dedicati alla sua infanzia, e alla città di Sassari. Le statuine sono affiancate in mostra a pezzi di alta epoca, come una mensola scolpita romanica, in un inedito confronto.
Iride è l’ultima a scoprire la sua vocazione artistica; anche per lei il passato vale come pescoso mare cui attingere per nuove creazioni: ma stavolta, come è possibile riconoscere chiaramente nel percorso espositivo, è la tradizione isolana a fornire temi e figure da trasfigurare con moderno linguaggio.
Grazie alla collaborazione dell’Associazione culturale Libera X, in parallelo con la mostra, presso lo spazio dell’”Ex tappezzeria Dettori” in Via Marras 7, venerdì 13 marzo, a partire dalle ore 18.00, si svolgerà il laboratorio creativo Sulle tracce di Iride. Intrecci di rame e altri materiali, a cura di Valentina Garau (info 3284459086, 3406730330).
Pinacoteca Mus’a al Canopoleno, Piazza santa Caterina 4
8 marzo – 10 aprile 2015
Lunedì – venerdì’ ore 9.00/13.30
Lunedì – martedì ore 15.00/17.00 - Info 079231560
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