Nel più importante museo d'arte contemporanea della Sardegna, il Man di Nuoro, e al Tribu, dove ha sede il museo Ciusa, sempre nel capoluogo barbaricino, il 14 giugno sono state inaugurate due straordinarie mostre dedicate all'arte sarda del Novecento. La prima si intitola "L'invenzione della Sardegna" e resterà aperta fino al 1° settembre, la seconda, "Arte sarda. Un itinerario del Novecento dalle collezioni private", sarà visitabile fino al 27 ottobre. In entrambe le mostre sono presenti opere di Edina Altara.
Al Museo Tribu, spazio gestito dalla casa editrice Ilisso, che ha organizzato e allestito la mostra, c'è un angolo al secondo piano dedicato interamente alla pittrice sassarese. Qui è possibile ammirare due straordinari collage di Edina: "Le rose di Barbagia" del 1917 e "Il Forestiero" del 1930, che erano già stati esposti la scorsa estate al Vittoriano di Roma, nella mostra Radici. Di fronte ai due collage è esposto, in anteprima assoluta, un tavolino simile a quelli realizzati per il transatlantico Conte Grande, disegnato da Gio Ponti, realizzato da Giordano Chiesa e decorato da uno splendido e inedito "trompe l'oeil" di Edina Altara. Un'opera, questa, che nei mesi scorsi è stata riportata in Sardegna dall'Inghilterra, dove è stata battuta all'asta da Christie's, grazie a un sensibile e appassionato collezionista sardo. A completare l'angolo Altara, due splendidi piatti e tre mattonelle.
Al Museo Man, invece, è possibile ammirare il celebre collage del 1919 "S'Isposa". Riportiamo la breve scheda descrittiva esposta accanto all'opera:
"S'Isposa (la sposa) appartiene al primo periodo di attività di Edina Altara che, a partire dalla lezione di Biasi, rappresenta un mondo femminile tradizionale elegante e prezioso in uno stile fresco e moderno, spesso, come qui, mediante il collage. L'opera fu donata da Altara a Melkiorre Melis, direttore artistico della Rivista Sarda di cui era collaboratrice, che condivideva con l'artista l'interesse per una rappresentazione decorativa dei temi sardi. Il centro della composizione è occupato dalla sinuosa figura femminile che maliziosamente volge il capo allo spettatore in un gioco di curve e linee (i dettagli dell'abito sono felicemente resi mediante l'applicazione di coriandoli geometrici).Edina Altara si era affermata giovanissima a Milano con giocattoli in cartone alla Mostra Campionaria del Giocattolo Italiano nel 1916 e l'anno successivo con collage di tema regionalista alla Mostra Sarda organizzata da Biasi, Gli anni venti la vedono impegnata nel campo della grafica su importanti riviste nazionali e, dal 1922, nel sodalizio artistico con L'illustratore Max Ninon (nome d'arte di Vittorio Accornero, sposato nel 1922 e da cui si separerà a metà anni Trenta). In seguito si dedica alla ceramica e alla moda. Tra gli anni quaranta e i cinquanta collabora con Gio Ponti nei settori delta grafica (su riviste come Bellezza e Stile) e delle arti applicate (mobilio, allestimento di negozi e decorazione delle lussuose navi da crociera italiane)".
Alle due mostre nuoresi è possibile accedere acquistando un unico biglietto. Intero 3 euro, ridotto 2 euro (18-25 anni), gratuito under 18 e over 60. Gratuito le ultime domeniche del mese.
Questi gli orari:
Museo Man (via Sebastiano Satta 27): 10-13 e 15-19 (lunedì chiuso)
Museo Tribu (piazza Santa Maria della Neve): 10-13 e 16-20 (lunedì chiuso)
Imperdibili :) non mancherò...
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