martedì 2 giugno 2009

La carriera artistica di Edina Altara

Edina Altara nasce a Sassari nel 1898. Fin da bambina la Altara mostra una notevole propensione per il disegno, i colori e l’uso della carta. Giovanissima inizia la sua carriera artistica come autodidatta.
Nel settembre 1916 partecipa alla Mostra della Mobilitazione Civile a Sassari, con collage in carta, tela e filo, e due mesi dopo è a Milano, alla Mostra campionaria del giocattolo italiano, dove ottiene la medaglia d'argento con dei giocattoli in cartone colorato. Il critico Raffaello Giolli, direttore della rivista milanese Pagine d'arte, comincia a interessarsi del suo lavoro.
Nel marzo 1917 espone le sue creazioni in cartoncino alla Mostra del Lyceum, a Milano. Sempre nel capoluogo lombardo partecipa, in maggio, insieme a Primo Sinòpico, Melkiorre Melis e altri artisti, alla Mostra Sarda organizzata da Biasi nella Galleria centrale d'arte di Palazzo Cova. Il suo lavoro viene segnalato da critici come Margherita Sarfatti, Vittorio Pica (che dedica un lungo articolo a lei, Biasi e Sinòpico su Emporium) e Ugo Ojetti. Raffaello Giolli se ne fa sostenitore entusiasta, pubblicando un lungo articolo su Pagine d'arte e usando uno dei suoi collage come immagine di copertina della rivista.
Partecipa poi alla XIX Mostra della Società degli amici dell'arte di Torino, nella quale il collage "Nella terra degli intrepidi sardi, Gesus salvadelu" (opera del 1916) viene acquistato dal re (è ora esposto al Quirinale). Lo scultore Leonardo Bistolfi e lo storico dell'arte Corrado Ricci, allora direttore generale per le Antichità e Belle Arti, scrivono alla giovane artista lettere di elogio.
Nel 1917 comincia a orientarsi anche alla grafica figurativa e utilizza tecniche come il collage per realizzare immagini di originale suggestione. Disegna anche una testatina per un articolo sulle sue creazioni, pubblicato da La sorgente, neonata testata del Touring Club Italiano e organo del Comitato nazionale del turismo scolastico. Nel 1917 disegna due serie di cartoline (una decina in tutto) per la Elzeviriana di Torino, per raccogliere fondi per gli orfani di guerra. Le cartoline, prima di essere vendute, vengono colorate dagli stessi bambini.
Nel 1919 è presente alla Mostra d'arte decorativa lombarda, organizzata dall'Umanitaria, e alla mostra femminile del Lyceum. Le sue illustrazioni sono pubblicate da Rivista sarda e In penombra.
Esegue disegni (tradotti in xilografie per la stampa) per i numeri unici dell'Associazione Universitaria Sassarese.
Dal 1920 collabora con il Giornalino della domenica, diretto da Giuseppe Fanciulli, e nel 1923 espone nella mostra degli illustratori della rivista, organizzata a Milano presso Bottega di Poesia.
Nel 1922 collabora anche con la rivista per ragazzi torinese Cuor d'oro, comincia a realizzare raffinate illustrazioni per La donna e partecipa alla Mostra sardo-piemontese di Alessandria. Sposa l'illustratore Vittorio Accornero de Testa (in arte, in quegli anni, Max Ninon), conosciuto a Casale Monferrato, e la rivista Lidel pubblica nella cronaca mondana la foto della partecipazione di nozze, disegnata da entrambi. Dopo un primo periodo trascorso a Casale Monferrato, la coppia si trasferirà a Milano.
Da sola o – più spesso – in coppia con "Ninon", Edina collabora con varie riviste, tra cui Il giornale dei balilla, Noi e il mondo e Lidel. A queste collaborazioni si aggiungeranno più tardi quelle per Fantasie d'Italia, Scena illustrata, La lettura, Per voi signora, Grazia, Rakam.
Con il marito illustra anche trenta volumi per ragazzi, per lo più editi da Bemporad e Paravia, tra i quali opere di Zia Mariù (Paola Lombroso). Lavora anche nella pubblicità, disegnando calendarietti per ditte di cosmetici come Viset, Caleri e Giviemme.
Nel 1929 Partecipa con alcuni collage alla Mostra d’Arte della Primavera Sarda a Cagliari.
Nel 1931 Espone alla II Mostra Sindacale Sarda di Cagliari.
Artista poliedrica, abile disegnatrice, sensibile e fantasiosa illustratrice, creatrice di moda, dopo la 
separazione amichevole dal marito, nel 1934, apre a Milano, nella propria casa, un atélier in grado di attirare una raffinata clientela.
Negli Anni 30 disegna numerose cartoline in stile Decò per la casa editrice Degami.
Nel 1936 partecipa alla VI Triennale di Milano con tre disegni per tovaglie, assieme all'artista Giuseppina Buzzoni Giusti.
Negli Anni 40 disegna pubblicità per marchi famosi come Ducati, Bemberg, Borsalino, Roberts, impermeabili San Pellegrino.
Dal 1940 al 1943 e nel 1945 realizza figurini di moda per la rivista Grazia dell'editore Mondadori.
Dal 1944 al 1945 realizza copertine e disegni di moda per la rivista Fili Moda, della casa editrice Domus.
Dagli Anni 30 agli Anni 40 Edina si dedica alla ceramica, realizzando disegni di tema folkloristico sardo per piatti e mattonelle prodotte dal negozio Margelli di Sassari attraverso le Ceramiche Faentine di Minardi. Si conosce un piatto prodotto dalla Lenci.
1940-44 Chiude l'atèlier a causa della guerra. Interrotto il rapporto con Margelli, sempre a causa della scarsità di mezzi dovuta al periodo bellico, comincia ad utilizzare per le ceramiche la tecnica della decorazione a freddo. Iride e Lavinia collaborano con lei, trasportandone i bozzetti con colori sintetici su mattonelle e piatti smaltati di bianco. Questa produzione viene commercializzata in Sardegna attraverso la Bottega dell’Artigianato di Sassari, la cui proprietaria Maria Serra, amica delle Altara e particolarmente di Iride, è in stretto rapporto con Eugenio Tavolara, scultore e designer alla cui opera di orientamento e riorganizzazione si dovrà nel dopoguerra la rinascita dell’artigianato sardo.
Dal 1942 al 1948 Edina collabora, con copertine e figurini, a Bellezza, rivista diretta da Gio Ponti, al quale è vicina e che la coinvolgerà in vari progetti decorativi.
Nel 1947 Edina realizza decorazioni in trompe-l’oeil per tavoli di Ponti prodotti da APEM e Radice di Milano. Un tavolino figura nella mostra Lo stile nell’arredamento moderno, allestita a Milano nell’atelier di Fede Cheti, creatrice di tessuti di arredamento che lavora con artisti e architetti.
Dal 1947 al 1949 realizza copertine e figurini di moda per la rivista Rakam.
Negli Anni 50 Edina realizza i “fiammiferi vestiti”, minuscoli personaggi in costumi storici o popolari, confezionati con cura certosina e fissati su scatole di fiammiferi.
Il periodo 1948-1952 per Edina è forse il momento di più stretta vicinanza a Gio Ponti. Collabora con Piero Fornasetti alla decorazione del negozio Dulciora a Milano, progettato da Ponti. Per la galleria del transatlantico Conte Biancamano, progettata da Ponti e Nino Zoncada, esegue 16 pannelli dipinti su cristalli antichi, con figurazioni di costumi popolari italiani ispirate alla raccolta di costumi di Emma Calderini. Per il Conte Grande realizza, su cartone di Ponti, Allegoria del viaggio, un pannello dipinto dietro cristallo specchiato nero, collocato sullo scalone della hall, nonché i cristalli dipinti che ornano le pareti della sala da pranzo.
Sempre per Ponti realizza alcuni pannelli in specchio dipinti sul tema dell’amore, destinati a decorare un cassettone a ribalta in radica di noce sbiancata da lui progettato. Sue opere figurano al Brooklyn Museum di New York nella mostra M.U.S.A., rassegna itinerante (viaggerà fino al 1953) di artigianato moderno e di arti decorative italiane, organizzata da 12 musei americani, dal governo italiano, dall’ECA e dalla Compagnia Nazionale Artigiana.
1951 Edina partecipa alla IX Triennale di Milano con alcuni tessuti disegnati per le Cotonerie Meridionali. Un cassettone di Gio Ponti con cristalli dipinti da Edina figura alla stessa Triennale. Il mobile verrà poi pubblicato su Domus nel 1957 come parte dell’arredo della stanza della figlia nella casa di Ponti. Edina esegue due porte in specchio dipinto con storie di Atena e di Bacco e un altro cassettone, pure in specchio, per la casa Lucano a Milano, arredata da Ponti.
1952 In maggio Ponti le dedica un articolo su Domus, “Opere d’arte nella ‘casa di fantasia’ e la pittrice cantastorie”.
1953 Per l’Andrea Doria, ancora sotto la regia di Ponti, Edina realizza il pannello decorativo del bar.
1955 Durante un soggiorno a Milano, ospite di Edina, Lavinia modella una serie di piccole sculture in terra cruda che Ponti pubblica nella sua rivista, senza peraltro indicarne l’autrice. All’incirca nello stesso periodo anche Iride comincia a dedicarsi alle arti applicate, con la creazione di fantastici oggetti e animali in pergamena dipinta, conchiglie, stoffe, passamaneria, e di figure in treccia di filo di rame.
Sempre nel 1955 la rivista Bellezza dedica la copertina e numerose pagine a Edina Altara, alcuni servizi di moda sono realizzati proprio in casa della pittrice e nelle foto si vedono numerose sue opere d'arte.
Nel 1956 Lavinia e Iride espongono alla prima mostra dell’Artigianato Sardo di Sassari. Qualche mese dopo (marzo 1957) Domus pubblica, della prima, la terracotta Eden, e della seconda dei fiori in pergamena dipinta.
Nel 1958 Iride è presente alla III Mostra dell’Artigianato sardo di Sassari con alcune figurine e una testiera di letto in palma nana intrecciata. Le viene assegnata una menzione di merito.
Negli Anni 60-70, sul principio del collage si fondano anche gli “altarini” che Edina inventa a partire da foto di Madonne e gruppi religiosi tratti da celebri opere di artisti del passato, deposizioni romaniche in legno, dipinti di Antonello da Messina o di Carlo Crivelli. Le composizioni di figure ritagliate, racchiuse entro cornici di legno decappate e decorate, sono applicate su un fondo di specchio acidato.
Edina dagli Anni 50 all'inizio degli Anni 70 realizza tantissime illustrazioni per un’organizzazione religiosa, la Casa Mamma Domenica per la Redenzione Femminile. Di questi anni, infatti, sono numerose serie di cartoline e tanti calendari, oltre al volume Lo Scrigno dei Ventagli.
Edina muore a Lanusei, nel 1983, dopo una lunga malattia.

Queste in estrema sintesi le collaborazioni con Gio Ponti:
1945 Nel n. 6 di Stile, Ponti parla del Libro Giocattoli di Edina Altara
1946 Edina scrive tre articoli per il n. 1, il n. 2 e il n. 3 di Stile
1949 Conte Grande (Nature morte per la sala da pranzo e Allegoria del Viaggio su bozzetto di Ponti)
1950 Casa Lucano (San Remo)
1950 Arredamento negozio Dulciora a Milano
1950 Conte Biancamano
1950 Mostra M.U.S.A. negli Stati Uniti (partecipa con uno specchio dipinto, pubblicato su Domus)
1951 IX Triennale di Milano (disegni per tessuti per le Cotonerie Meridionali, uno dei motivi è stato usato per la copertina dei Quaderni della Triennale pubblicati dalla Domus)
1951 Motonave Oceania
1951 Andrea Doria
1951 Casa Ceccato a Milano
1951 Casa Lucano (Milano)
1952 Motonave Africa
1957 Domus, appartamento Ponti in via Dezza (cassettone esposto alla Triennale del 1951)

Questi i libri illustrati da Edina Altara:
Avventure straordinarie di Cicognino, Paravia, G.M. Folch i Torres, 1947
Il Libro Giocattoli, Hoepli, 1945
Il Piccolo Re, A. Lichtenberger, Bemporad, 1930
Le Fiabe di Zia Mariù, Paola Lombroso Carrara, Paravia, 1925
Le Fiabe di Zia Mariù, Paola Lombroso Carrara, Paravia, 1952
L'erba voglio e altre novelle, Maria Pezzè Pascolato, La editoriale libraria
Lo Scrigno dei ventagli, Casa Mamma Domenica, 1950
Quattro favole, Silvia Fiocchi, Milano-Verona, 1971
Rex prima classe, catalogo transatlantico Rex anni 30
Storia di una bambina e di una bambola, Paola Lombroso Carrara, Paravia, 1925
Storia di una bambina e di una bambola, Paola Lombroso Carrara, Paravia, 1952
Storie di bambini che conosco, Paola Lombroso Carrara, Paravia, 1924
Storie vere di Zia Mariù, Paola Lombroso Carrara, Paravia, 1925
Un reporter nel mondo degli uccelli, Paola Lombroso Carrara, Paravia, 1926
Povero Tonino, Gianna Sibaud, La Editoriale Libraria (Stelline)
Ragazzi allo specchio, Paola Carrara Lombroso, Paravia, 1935
L'agnellino nero ed altre fiabe, Carola Prosperi, Paravia, 1930
Quattro cani a spasso: racconto per ragazzi, Virginia Piatti Tango (Agar), Paravia, 1931 
Bracaloncino, Maria Ferraris, Paravia, 1931 
Fiabe a totolino, Marianna Cavalieri, Paravia 1930
Storie di Barbabionda, Barbagrigia e Barbabianca: fiabe per ragazzi, Cesarina Fanfulli Coppini, Bemporad & Figlio, 1924 
L'avventura di un canino, Anton Cecov (o Cehov), traduzione dal russo di Erme Cadei
La diligenza delle dodici fiabe, Vincenzo Fraschetti, Paravia, 1932
Storia che finisce bene, C. Del Soldato, Trieste, La Editoriale Libraria (Stelline)
Tim Boum e Tata Boum, T. Combe Torino, Paravia, 1926
Le Avventure di Tim Boum, T. Combe – Torino, 1928
Le Nuove Avventure di Tim Boum, T. Combe
La Maggiolata Di Sandro, Umberto Gozzano, La Editoriale Libraria (Stelline)
Navigare Necesse Est, Gina Algranati, Paravia, 1931
Nuove avventure di Cicognino, G.M. Folch i Torres

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