venerdì 29 maggio 2009

Edina e la "Rivista Sarda"

Edina Altara collaborò con la Rivista Sarda nel 1919 e nel 1920. Nel numero 2 del 1919 realizzò una illustrazione a tutta pagina intitolata "Nicolava". Mentre nel numero triplo 5-6-7 dello stesso anno realizzò una splendida copertina a due colori. L'anno dopo, nel maggio del 1920, Edina realizzò una testatina intitolata "Canto per i morti di Sardegna". Nello stesso numero compare una elaborazione artistica di una foto di Edina fatta dal pittore bosano Melkiorre Melis a corredo di un articolo in cui si parla degli artisti sardi dell'epoca. Oltre una pagina è dedicata, appunto, a Edina Altara. La direzione artistica della "Rivista Sarda, politica - economica - letteraria - artistica", (Roma, 1919-1924), nel 1920 fu affidata a Melkiorre Melis.

Più in basso riportiamo il testo integrale dell'articolo, mentre per vedere le pagine e le illustrazioni della Rivista Sarda è possibile cliccare qui. Le riviste sono tutte di proprietà della biblioteca universitaria di Sassari.
Edina Altara
Per quanto sia una nostra ottima collaboratrice non avemmo mai occasione di parlare di Edina Altara, e, crediamo che, all'infuori dei cronisti isolani, nessuno dei critici sardi si sia occupato di questa nostra genicissima giovinetta. Molte riviste italiane ci hanno detto a suo tempo tutto il bene che Edina Altara si è meritato nelle mostre fatte a Torino ed a Milano, ma nói sardi ci siamo sempre limitati e leggerne con piacere le lodi, senza far di più per incoraggiarla e aiutarla. Altri invece, leggendo le suddette critiche benevole, hanno dubitato del valore intrinseco di questa
artista nostra. Nè dobbiamo credere che tutta la benevolenza tributata dalla stampa continentale alla nostra pittrice Altara, sia dovuto, come molti pensano al fatto che lei è ragazza e per di più graziosissima. No affatto. Edina Altara è stata sempre giudicata bene ed al disopra di ogni preconcetto o pregiudizio, per quello che vale; per quella freschezza e spontaneità che circonda ed infiora l'arte sua.
Altra cosa importante da escludere, è la faciloneria della quale parecchi accusano quest'artista per la tecnica di cui si serve nella espressione del suo sentimento d'arte, poiché sostituisce ai colori del tubetto la gamma generata dagli accordi di carte colorate messe insieme ed incollate.
E la dimostrazione più sincera della incompetenza di chi giudica questa pittrice o musicista del colore, poiché non è il mezzo che noi dobbiamo giudicare, ma il fine. Ed i risultati che ci dà rappresentano indiscutibile opera di bellezza.
La produzione di Edina Altara è senza dubbio una serie di lavori armoniosi una quantità di gioielli d'arte, che lei offre di quando in quando alla carezza degli occhi nostri in molte esposizioni regionali e nazionali.
Quadretti di vita intima e di scene campestri, oppure pannelli decorativi. In tutti i soggetti che lei tratta sa trasfondere il suo spirito personale, la sensibilità fine, il sentimento ornamentale. Nei giocondi soggetti di bambini, o che essi si divaghino coi pulcini, o che accarezzino un gatto o un fiore vi è sempre una così limpida nota di tenerezza infantile che empie il quadretto di una freschezza confortante. Mentre nei molti motivi di scenette decorative essa dispone con una parsimonia d'armonia tutt'altro che femminile gli elementi del quadro, e ne ottiene sempre una composizione di musica e di luce. Cosa ben difficile per i giovani artisti la composizione di un soggetto decorativo, e specie per la incompleta preparazione della donna poiché oltre alla conoscenza della linea, alla sensibilità per il colore, al criterio di armonia, vi sono tante altre difficoltà, le quali si possono solo superare o con un frésco bagliore di genialità, oppure con una manifestazione di profonda sapienza pittorica.
E cosi dobbiamo concludere che Edina Altara è un'artista autentica, nata per la bellezza e per l'armonia.
Speriamo che riprenda presto la sua attività e che dia occasione di occuparci ancora di lei con piacere vivissimo di sardi e di ammiratori.

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