Il viaggio inaugurale del Conte Biancamano, dopo il restauro postbellico, risale al novembre del 1949. Anche per questo transatlantico, Gio Ponti coinvolse tanti artisti e artigiani italiani. Nel suo volume sugli interni navali progettati da Gio Ponti, pubblicato nel 2007, l'architetto Paolo Piccione riporta una parte del relazione di Gio Ponti a corredo del suo progetto per il Conte Biancamano: "Si è voluto caratterizzare ogni ambiente con una particolare invenzione. Si è voluto che in qualche ambiente la nave si ornasse di una vera, piccola sceltissima collezione di opere d'arte italiane degli artisti più valorosi, e in particolare di un nostro eccezionale artigianato (ceramiche, vetri, piccoli mosaici, smalti) perché si vuole che la nave stessa diventi un'ambasciatrice delle nostre arti, che oggi possono e devono affermarsi prime nel mondo".
Edina Altara per il Conte Biancamano fu incaricata di realizzare sedici specchi dipinti. Come per le nature morte realizzate per il Conte Grande, all'artista non fu lasciata piena libertà creativa, ma le fu commissionato un lavoro specifico. Tra queste opere e quelle realizzate poi per l'Andrea Doria e le motonavi Africa e Oceania c'è una differenza stilistica notevole. La "vera" Edina si mostra solo quando non viene "ingabbiata" in un lavoro su commissione. Nel caso del Conte Biancamano, Ponti chiese a Edina di realizzare la Galleria dei Costumi, sul tema dei costumi regionali italiani ripreso dall'opera di Emma Calderini. Nell'archivio Altara è conservato il volume della Calderini (che riporta una dedica e la firma di Gio Ponti), le pagine con i costumi scelti per la Galleria sono state segnate a matita con una serie di numeri e lettere e sono state staccate.
Dove sono le opere di Edina Altara realizzate per il Conte Biancamano?
Le navi gemelle Conte Grande e Conte Biancamano ebbero un destino simile. La seconda nave fu posta in disarmo i 21 aprile 1960 a Napoli e poi, il 2 agosto, fu venduta per la demolizione a Terrestre Marittima di La Spezia. Le opere d'arte della nave furono salvate e vendute all'asta a Genova. Fino all’8 febbraio 2010 non avevamo idea di dove fossero finiti i pannelli dipinti da Edina Altara. Proprio l’8 febbraio sono stato contattato da un dirigente di una importante compagnia di navigazione tedesca. Nella loro sede di Genova hanno tredici dei sedici specchi dipinti da Edina. I pannelli non si sono mai mossi da Genova. Le immagini di undici di questi tredici pannelli possono essere viste nella galleria fotografica (il link è indicato più in alto).
Per quanto riguarda i tre mancanti all’appello, una gallerista del Nord Italia ricorda di averne venduto un paio negli Anni 80, e un collezionista sostiene di averne visto almeno uno in vendita a Milano.
Chiunque abbia notizie, foto o altre informazioni sui tre pannelli della Galleria dei Costumi mancanti all’appello potrebbe dare un grande contributo alle nostre ricerche.
Ecco due video sul Conte Biancamano
E la nave va... I transatlantici italiani escono dal buio grazie a questi post. Merci Federico.
RispondiEliminaMio padre fu inviato in Etiopia nel 1935 in guerra, posseggo il biglietto del Biancamano.
RispondiEliminaVideo stupendi, complimenti.
cielle1@alice.it